Dopo due settimane in questo pazzo paese continuo a cercare di farmi un’idea su questo popolo, alcune persone sono da subito amichevoli e vogliono aiutarmi, molte altre mi vedono come un portafoglio con le ruote e fanno i simpatici solo per "comprarmi"; questo inizialmente mi ha deluso un po’, ma infondo qui la gente è molto povera… io sono un’ottima occasione per svoltare la giornata e quindi ho capito che forse dovevo cambiare semplicemente il modo di pormi. Appena mi fermo per comprare qualcosa, sapendo ormai i veri prezzi, faccio io il prezzo al venditore prima che lui faccia la figura di quello che ci prova, oppure a volte la metto sul ridere e mi pongo per primo in atteggiamento amichevole. In ogni caso non è proprio il paese più facile, la povertà si può vedere per le strade e spesso ho incontrato bambini di 5-6 anni ingiro a chiedere la carità, capaci di aspettare vari minuti guardandoti con i loro occhietti impassibili e tristi, seguendoli poi con lo sguardo non è difficile trovare l’adulto che controlla questo schifoso business; in quei momenti mi piacerebbe poter fare di più per combattere il fenomeno, ma purtroppo più di non alimentarlo per ora non posso fare. Ora sono ad Agra, ho visto il Taj Mahal e mi sono fermato qualche giorno in più a riposare, il traffico indiano è per adesso il peggiore che ho incontrato e come se non bastasse è farcito con un l’uso del clackson senza cognizione di causa… spesso questo mi stanca di più che l’esercizio fisico! Domani si riparte per Delhi!