Dopo l’ultima esperienza doganale, questa volta, prima di arrivare vicino ho preso qualche precauzione, mi sono fermato qualche chilometro prima e ho tolto dalla bicicletta ogni parte costosa mettendola nelle borse e poi ho usato la copertura per la pioggia per rendere più difficile l’apertura di quest’ultime. Arrivato in frontiera però, niente di simile all’ultima volta, solamente qualcuno per scambiare la valuta, ma nulla di che, oltre a questo, qui gli sportelli erano raggiungibili dall’esterno tramite una finestra, quindi non ho dovuto neanche abbandonare la bicicletta! Tutto felice faccio gli ultimi chilometri per arrivare a Casa Sucia, la cittadina che avevo scelto per passare la notte e decido di andare di nuovo a chiedere alla polizia un posto sicuro per la notte, loro mi mandano al municipio, io ci vado e pongo la stessa domanda con qualche perplessità ma dopo qualche consultazione, il segretario municipale mi dice che mi pagheranno loro una stanza in un hotel per supportare il mio viaggio, ovviamente con aria condizionata e tutto quanto! Che dire, non male questo paese che tutti credono un posto pericoloso e invivibile.
La mattina dopo mi rimetto in viaggio per raggiungere la tortuosa strada costiera che serve le varie spiaggie e arrivo ad El Tunco, una località turistica particolarmente affollata dai surfisti di tutto il mondo. Qui sono ospite da Christian, nella sua casa ancora in costruzione e realizzata prettamente con sacchi di argilla, tetto in foglie di cocco e patio esterno in bamboo, ormai dormite all’aperto su un amaca non è più una novità e non è neanche scomodo come può sembrare, ma se posso scegliere, come a casa di Ronald, in un piccolo pueblo tra le montagne di San Miguel, scelgo senza dubbio il classico materasso! Ora mi trovo già in Honduras, anche qui la frontiera si è rivelata piuttosto sotto controllo ma domani sono di nuovo agli sportelli per entrare già in Nicaragua! Ormai manca poco per Panama e li avrò finalmente il tempo di riposarmi un po’ 🙂
El Salvador