Il freddo era una componente che ancora non avevo provato in questo viaggio ed il fatto di averlo incontrato nella zona equatoriale fa un po’ strano. Qui si pedala a 3000m e se la notte basta indossare tutti i vestiti uno sopra l’altro, la mattina i pantaloncini corti sono tutto quello che ho e l’unico modo per scaldarsi è pedalare! Un altro problema della montagna è la minor quantità di ossigeno che fa mancare subito il fiato, quindi sommato alle salite, va a finire che per fare 100km posso anche metterci tutto il giorno! Ora mi trovo già in Ecuador, ma in questi ultimi giorni ne ho viste tante, sono stato in un paesino indigeno da una signora che lavorava la lana con un vecchio telaio molto particolare e ho poi visto un bellissimo santuario costruito in fondo ad una valle veramente angusta, era forte pensare quanto lavoro ci fosse stato in quello scomodo posto centinaia di anni fa, ma la sensazione che più mi sento addosso in questi giorni è la tranquillità di sentirmi all’ altezza delle situazioni che possono capitarmi, sapere come trovare un posto più o meno sicuro per passare la notte, saper quanta acqua e cibo devo portarmi dietro per poter far fronte ad ogni eventualità e come riuscire ad identificare una zona poco sicura per poterla evitare! Ormai sono 4 mesi che pedalo, 1/3 del viaggio e mi rendo conto che il tempo vola ma la mia testa si sta riempendo con migliaia di informazioni che ancora non ho il tempo di metabolizzare ma che riconosco essere una ricchezza inestimabile.
Colombia – Ecuador