Appena ho avuto il mio visto cinese mi sono subito precipitato al confine, finalmente ero dentro e nell’ entusiasmo che caratterizza tutti i primi momenti in un nuovo paese ho avuto prova di quello che già sapevo, qui tutte le scritte sono completamente in cinese, comprese le indicazioni stradali e trovare una persona che parla qualche parola di inglese è veramente un impresa. A Shenzen sono stato ospite di Jasmine, ragazza Armena venuta qui per lavoro, la sera stessa siamo andati a ballare salsa, ma la mattina seguente ero già in sella. Mi sono reso subito conto di aver fatto male i conti, qui fa freddo, e non sono attrezzato per campeggiare a queste temperature, al primo grosso supermercato ho recuperato facilmente un paio di pantaloni lunghi da usare come pigiama e una coperta in pile che ho successivamente cucito piegata in due e inserito all’ interno del mio sacco a pelo. In questi giorni sono successe un sacco di cose, ho dormito in una stalla per ripararmi dalla pioggia che avevo preso fino a quel momento, ho incontrato un ragazzo che mi ha offerto pranzo, cena e colazione, ovviamente non era possibile rifiutare! Una sera, mentre aspetto di prendere sonno, vedo delle luci fuori dalla mia tenda, mi chiamano e uscendo c’era la TV locale interessata al mio viaggio. In Cina hanno una specie di vocazione e curiosità nei confronti degli stranieri, se poi questi viaggiano in bici, immaginate voi! Spero solo di controllare questo fenomeno perché diventa un problema se mi fermo ad ogni automobilista che sorpassandoti fa segno di fermarmi, solo per fare una foto insieme e chiedermi senza motivo il mio contatto di wechat (il whatsapp cinese). Oggi, dopo l’ennesimo giorno sotto alla pioggia e superando km di strade sterrate, sono arrivato a Yangshuo, luogo che attira molti turisti per le sue montagne particolari, probabilmente domani mi fermerò qui per guardarmi un po’ intorno per poi ripartire il giorno seguente in direzione Guilin.
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